€ 15,95
Esaurito
IVA 22% esclusa
VAT 22% not included
Costa d'Amalfi Furore Bianco DOC 2019 di Marisa Cuomo - Gran Furor Divina Costiera
Questo vino vanta del marchio "Vini Estremi" - che valorizza vini provenienti da vigneti situati in zone particolarmente disagiate dal punto di vista climatico, morfologico, di altitudine e latitudine e/o con caratteristiche di vinificazione difficili.
"Furore disorienta vescovi e politici.
Arrivano per la pastorale e i comizi.
“Il paese dov’è?".
E’ sparso come un pugno di coriandoli lungo pergolati e limoneti che scendono da 500 metri della cantina al Fiordo, baia romantica della costiera Amalfitana.
Unghie di spazio, grandi prodotti. Dal vaporoso Gran Furor Divina Costiera, Andrea Ferraioli ha tirato fuori "Cantine di Marisa Cuomo ", gentile pensiero per la moglie nel giorno delle nozze. Doc Costa d’Amalfi.
Un bianco di freschi profumi ed un rosso riserva che passano lenti per botti di rovere.
Qualità e febbre di vita. Luigi Moio, lo poeta enologo, ha dato un soffio di nobiltà.
Gerhard Schroeder, cancelliere in vacanza, lo scoprì a Positano e allagò Bonn. Per chi ama la Costiera, quei vini sono emozioni.
Antonio Corbo
Colore giallo paglierino scarico e delicato profumo di frutta che riporta agli inconfondibili odori mediterranei della zona di origine. Il sapore è ampio ed equilibrato con una lieve dominanza della nota acidula a sostegno della freschezza degli aromi.
La Costiera Amalfitana si estende a sud del Golfo di Napoli, nel golfo di Salerno; il suo paesaggio è caratterizzato da montagne a picco sul mare, baie, insenature, rupi scoscese e unico nel suo genere il Fiordo di Furore.
Furore, pare che il suo nome derivi da "Terra Furoris" (in latino furia del mare sulla scogliera), si distingue per la sua tipica struttura a terrazzamenti dai quali lo sguardo può perdersi nell'infinità del mare.
Questi appezzamenti, larghi mediamente non più di tre metri, presentano un profilo irregolare imposto dall'andamento della roccia, ospitano quattro filari di viti a pergola, delimitati da pali di castagno.
Tuttora, le viti vengono piantate sulla macera (i muri verticali di contenimento fra i terrazzamenti, realizzati senza malta, sistemando le pietre l'una sull'altra), allo scopo di favorire il pieno utilizzo dei terreni sottostanti per le coltivazioni stagionali.
Le estreme difficoltà di accesso a questi fazzoletti di terra strappati alla roccia nel corso dei secoli, obbligano ancora oggi i viticoltori a lavori esclusivamente manuali.
Interessantissima la scelta di valorizzare i vitigni autoctoni che da sempre sono meravigliosamente integrati in questo territorio.
Riscontriamo come estreme:
• ristrettezza del territorio
• difficoltà di accesso
Gianpaolo Girardi
www.viniestremi.com
Zona di produzione:
Furore e comuni limitrofi; Terrazzamenti costieri a 200/550 mt/slm esposti a sud;
Tipologia del terreno: Rocce dolomitiche-calcaree;
Uvaggio:
Falanghina 60% e Biancolella 40%;
Sistema di allevamento: Pergola e/o raggiera atipica, spalliera;
Epoca di vendemmia:
Prima decade di ottobre;
Conduzione del raccolto manuale;
Vinificazione:
Le uve raccolte manualmente giungono in cantina integre, dopo diraspatura e pigiatura vengono sottoposte a pressatura soffice.
Il mosto fiore, previo illimpidimento statico a freddo e inoculo di lieviti selezionati, fermenta alla temperatura di circa 15° per circa 20/30 giorni.
Maturazione:
Stazionamento per 4 mesi in serbatoi di acciaio inox;