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- Costa d'Amalfi Furore Rosso Riserva DOC 2017 di Marisa Cuomo - Gran Furor Divina Costiera - "Wine for life"
Questo vino vanta del marchio "Vini Estremi" - che valorizza vini provenienti da vigneti situati in zone particolarmente disagiate dal punto di vista climatico, morfologico, di altitudine e latitudine e/o con caratteristiche di vinificazione difficili.
«Furore,
il paese che non c’è,
il paese non paese,
si offre a piccole dosi,
si lascia scoprire con civettuola ritrosia.
Battine paziente le mille scalinate,
in una vertigine di panorami,
ammirerai vigne e giardini,
terrazzi e pergolati che dirupano a mare.
E muri.
Muri a secco, muri dipinti.
Muri istoriati.
Muri parlanti, muri d’autore…».
Raffaele Ferraioli, 1990
Colore rosso con riflessi rubino scuro, odore intenso di frutti di bosco a bacca nera, more, ribes, mirtilli. Gusto morbido, ben equilibrato con un finale aromatico di sottobosco e spezie.
La Costiera Amalfitana si estende a sud del Golfo di Napoli, nel golfo di Salerno; il suo paesaggio è caratterizzato da montagne a picco sul mare, baie, insenature, rupi scoscese e unico nel suo genere il Fiordo di Furore.
Furore, pare che il suo nome derivi da "Terra Furoris" (in latino furia del mare sulla scogliera), si distingue per la sua tipica struttura a terrazzamenti dai quali lo sguardo può perdersi nell'infinità del mare.
Questi appezzamenti, larghi mediamente non più di tre metri, presentano un profilo irregolare imposto dall'andamento della roccia, ospitano quattro filari di viti a pergola, delimitati da pali di castagno.
Tuttora, le viti vengono piantate sulla macera (i muri verticali di contenimento fra i terrazzamenti, realizzati senza malta, sistemando le pietre l'una sull'altra), allo scopo di favorire il pieno utilizzo dei terreni sottostanti per le coltivazioni stagionali.
Le estreme difficoltà di accesso a questi fazzoletti di terra strappati alla roccia nel corso dei secoli, obbligano ancora oggi i viticoltori a lavori esclusivamente manuali.
Interessantissima la scelta di valorizzare i vitigni autoctoni che da sempre sono meravigliosamente integrati in questo territorio.
Riscontriamo come estreme:
• ristrettezza del territorio
• difficoltà di accesso
Gianpaolo Girardi
www.viniestremi.com
Zona di produzione:
Furore e comuni limitrofi;
Terrazzamenti costieri a 200/550 mt/slm esposti a sud;
Tipologia del terreno: Rocce dolomitiche-calcaree;
Sistema di allevamento: Pergola e/o raggiera atipica, spalliera;
Densità dell'impianto: 5000-7000 viti per ettaro;
Resa per ettaro al raccolto in uva: Circa 60 q.li per ettaro (1,3 kg per ceppo);
Uvaggio:
Piedirosso (localmente detto pere e' palummo) 70% e Aglianico 30%;
Epoca di vendemmia:
Terza decade di ottobre;
Conduzione del raccolto manuale
Vinificazione:
Le uve raccolte al momento della loro completa maturazione, dopo diraspatura e pigiatura vengono sottoposte a fermentazione con macerazione intensa della durata di 30 giorni con successiva fermentazione malolattica ed elaborazione in barriques nuove di rovere francese.
Maturazione:
12 mesi di barriques nuove di rovere francese;