- Sorì dij But Dolcetto di Dogliani DOCG 2021 di Abbona Anna Maria -

Tra tutte le varietà di Dolcetto, in generale il Dogliani è quello più strutturato e ricco di corpo, grazie al complesso delle caratteristiche del terreno, dell'esposizione al sole, del clima in cui il vitigno cresce. Per questo può sembrare forse un po' meno elegante rispetto agli altri Dolcetto, ma con una notevole carica che si esprime nel grado alcolico piuttosto deciso (13°).

Il colore è rosso rubino molto intenso con riflessi violacei.
Il profumo è vinoso, cioè ricorda l'odore del mosto, delle uve appena spremute, con evidenti sfumature vegetali e fruttate tipiche del Dolcetto, tra le quali spicca la confettura di pesca. Ha un buon equilibrio: nessuna delle sue caratteristiche prevale sulle altre, anche se a causa forse dell'annata particolare non è molto persistente, perché non ricchissimo di corpo e struttura.
Nel sapore ritornano le sensazioni fruttate, che ricordano la ciliegia, le more e piccoli frutti di sottobosco. La presenza dei tannini, sostanze che si trovano nelle uve e che asciugano un po' la bocca, è leggermente aggressiva. Non è però un difetto, ma fa parte proprio del carattere del Dolcetto, che risulta appunto un po' aggressivo.
Viene da dire che a differenza delle altre varietà di Dolcetto in cui il tentativo dei produttori è spesso di renderli morbidi (e quindi purtroppo anche molto simili), il "Sori dij But" 2010 esprime perfettamente una sua tipicità, una espressione unica, il cui punto forte è proprio il profumo "vinoso". Sarà un successo.

Zona di produzione:

Comune di Farigliano, collina di Moncucco, 550 m s.l.m.

Uvaggio:

Dolcetto 100%

Epoca di vendemmia:

Fine settembre

Vinificazione:

Questo Dolcetto viene vinificato in modo tradizionale e imbottigliato senza essere filtrato, cosicché sul fondo potremmo trovare dei leggeri sedimenti.

Dati Analitici:

13%

Temperatura e modalità di servizio:

17-18°C
Se la bottiglia era conservata nella vostra cantina o nel vostro speciale frigorifero per vini in posizione orizzontale, un buon consiglio è quello di metterla in verticale almeno un paio di giorni prima di aprirla.
Inoltre, per fare in modo che questi residui non arrivino nel bicchiere, possiamo usare un decanter, una particolare caraffa con la pancia ampia e il collo stretto. Così facendo, faciliteremo la circolazione dell'ossigeno, permettendo al vino di liberare al meglio i suoi profumi, e soprattutto eviteremo che eventuali residui dovuti alla non filtratura arrivino nel calice. Il momento migliore per stappare la nostra bottiglia è almeno un'ora prima di portarla in tavola.

Abbinamenti:

Questo Dolcetto di Dogliani si abbina bene a piatti corposi e dal gusto deciso, come arrosti, sughi di carne, verdure e salumi.
Un vino che è espressione tipica di questa regione, proviamolo proprio con la cucina piemontese, in particolare quella delle Langhe, dai piatti piccanti ai formaggi molli o semiduri fino alla classica bagnacauda.